Fondo non autosufficienza, via il taglio. Il governo lo porta a 400 milioni

Il sottosegretario Delrio riceve a Palazzo Chigi il Comitato 16 Novembre dopo il presidio al ministero dell’Economia, in contemporanea Fand e Fish vedono il ministro Poletti. Prima l’impegno del governo a riportare il fondo a 350 milioni, poi ne vengono concessi altri 50. Il Fondo torna ai livelli più alti di sempre.
ROMA – Il taglio di cento milioni al Fondo per la non autosufficienza sarà eliminato e per l’anno 2015 le risorse del Fondo non solo saranno riportate a quota 350 milioni ma arriveranno a 400 milioni, 50 in più rispetto alla cifra stanziata lo scorso anno. L’impegno è del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, che ha ricevuto a Palazzo Chigi una delegazione del Comitato 16 Novembre, impegnato fin dalla prima mattina in un presidio di protesta davanti al ministero dell’Economia, in via XX Settembre a Roma. Un presidio che in primo momento era continuato anche dopo l’incontro – che si era concluso con l’impegno del governo a riportarlo a 350 milioni – e che poi nel pomeriggio è stato definitivamente sciolto dopo l’ulteriore comunicazione di Delrio che ha concesso la disponibilità di ulteriori 50 milioni.

Contemporaneamente all’incontro Delrio – Comitato 16 novembre, le due principali federazioni delle persone con disabilità, la Fand e la Fish, sono state ricevute al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali da Giuliano Poletti. Un colloquio che si è prolungato per circa due ore – molto di più della mezzora del colloquio di Delrio – e nel corso del quale anche dal titolare del dicastero del Welfare era arrivata in un primo tempo solo la rassicurazione di riportare il Fondo a quota 350 milioni. Cifra che non aveva soddisfatto le due federazioni, che avevano subito chiesto un ulteriore sforzo, così che fosse concesso un effettivo aumento del Fondo rispetto alla cifra stanziata lo scorso anno. Richiesta che è stata accolta subito dopo l’incontro e che è stata poi comunicata agli esponenti delle varie associazioni coinvolte.

A cose fatte, Vincenzo Falabella, presidente della Fish, ricostruisce così l’incontro: “Insieme al ministro Poletti, in costante contatto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, abbiamo individuato un’ulteriore somma da destinare ad incrementare il fondo per la non autosufficienza, che non è riportato a quota 350 milioni ma cresce fino a 400 milioni”. “Abbiamo chiesto – continua – una particolare attenzione alle politiche della disabilità, che partano dal fondo non autosufficienza ma che prendano in considerazione anche gli altri fondi, come quello per le politiche sociali o quello per l’inserimento lavorativo delle persone disabili”. Dal governo è arrivato per Falabella un chiaro impegno a “rivisitare le linee di intervento governative” che hanno caratterizzato la prima versione della legge di stabilità, per reperire fondi e riorganizzare le politiche mirate: l’aumento del Fondo non autosufficienza potrebbe essere il preludio ad un incremento anche dei fondi di altre partite sociali. “Oggi è l’inizio di un confronto con il governo intero: con una programmazione strutturata che sia degna di questo nome puntiamo a non arrivare alla prossima legge di stabilità nelle stesse condizioni che hanno caratterizzato questi anni: non vogliamo colpi di reni ma una programmazione seria”.

Dopo un tira e molla durato sette ore, dunque, la giornata si chiude con un aumento netto del Fondo per la non autosufficienza di 150 milioni di euro, passando dai 250 milioni previsti nella versione della legge di stabilità consegnata dal governo al Parlamento, ai 400 milioni che il governo si impegna ora a stanziare. La modifica, evidentemente, sarà dunque proposta con un emendamento al disegno di legge in Parlamento.

La giornata era iniziata con la protesta del Comitato 16 novembre sotto il ministero dell’Economia, in via XX Settembre a Roma e si era distinta per le grandi critiche al premier Matteo Renzi, con tanti striscioni e slogan indirizzati al presidente del Consiglio. Sui cartelloni mostrati dai manifestanti si leggeva: “Renzi che uomo sei? Noi lottiamo con tutte le nostre forze per vivere e lei invece di darci una mano, toglie i fondi per la non autosufficienza. Vergogna!”. Sull’altro fronte Fand e Fish si preparavano ad essere ricevute, nel pomeriggio, dal ministro Poletti, che aveva convocato al ministero del Welfare anche il Comitato 16 Novembre. Che però aveva declinato l’invito argomentando che per una reale decisione politica non bastava un confronto con il solo ministero del Welfare ma dovevano essere coinvolti anche il ministero dell’Economia e quello della Salute, se non direttamente Palazzo Chigi. In ogni caso c’era concordanza di vedute: tutte le associazioni chiedevano un aumento consistente del Fondo non autosufficienza, per portarlo a quota un miliardo.
Poco prima delle due del pomeriggio il Comitato 16 novembre viene convocato a Palazzo Chigi dal sottosegretario Delrio. Il confronto è con Antonio Ferraro e Mariangela Lamanna, che all’uscita fa sapere che “Delrio si è preso l’impegno a ripristinare il fondo a 350 milioni: non siamo soddisfatti e gli abbiamo chiesto di aumentarlo ulteriormente. Ci ha risposto che ci sarà sapere”. “Finalmente però – continua Lamanna – il lavoro dei tre ministeri (Welfare, Salute ed Economia) in merito al fondo non autosufficienza sarà monitorato dalla presidenza del Consiglio e questa è una buona notizia: l’obiettivo è arrivare alla relazione di un piano che porti gradualmente all’aumento del Fondo”. In ogni caso il presidio davanti al ministero dell’Economia, ha aggiunto, “va avanti fino a quando non avremo certezza dell’aumento del Fondo. Noi chiediamo un miliardo, ma sono sempre possibili delle mediazioni…”. Mediazioni che, anche grazie ai paralleli confronti fra Poletti da un lato e Fand e Fish dall’altro, hanno portato alla decisione di portare la dotazione del Fondo non autosufficienza per il 2015 a 400 milioni di euro. E’ una cifra che eguaglia il record degli anni 2008, 2009 e 2010, quando il Fondo arrivò proprio a 400 mioni annui (nel 2007 erano stati 300 milioni) prima di essere completamente azzerato nel 2011 e 2012 ed essere poi ripristinato a quota 275 milioni nel 2013 e a quota 350 milioni nel 2014. (ec/ska)
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