La programmazione 2019 di CSVnet

CSVnet

Ricerca, promozione del volontariato, accompagnamento dei Csv, comunicazione. Si possono raggruppare in quattro grandi aree le attività previste da CSVnet nel 2019, e approvate dall’assemblea nazionale svoltasi sabato 19 gennaio a Roma presso il Dnb House Hotel.
L’incontro, che ha visto la presenza di 99 delegati di 47 Csv (sui 62 soci), in gran parte è stato dedicato proprio alla corposa programmazione per l’anno in corso (e al relativo bilancio preventivo), illustrata dalla vice presidente di CSVnet Chiara Tommasini. Un documento, ha sottolineato, che raccoglie soprattutto le sollecitazioni emerse dalla conferenza annuale svoltasi lo scorso ottobre a Matera, appuntamento divenuto sempre più snodo cruciale per la verifica e il rilancio delle idee emergenti dalla rete dei centri di servizio per il volontariato.
Tanto che si sta già lavorando alla conferenza di quest’anno, prevista a Trento dal 3 al 6 ottobre, come ha annunciato il presidente di CSVnet Stefano Tabò anticipandone le linee generali. “Se quella del 2017 fu incentrata sugli aspetti tecnici imposti dal Codice del terzo settore appena approvato – ha detto Tabò – e in quella del 2018 abbiamo trattato alcuni dei nostri temi principali di intervento (dalla povertà all’immigrazione), al centro del programma di Trento metteremo la dimensione educativa e culturale dei Csv. La concomitanza del nostro incontro con la giornata nazionale del dono del 4 ottobre ci fornisce poi un’occasione preziosa per riflettere sulle idealità e gli obiettivi di fondo della nostra presenza sul territorio e in generale dell’azione del volontariato”.
Ma vediamo più in dettaglio i contenuti della programmazione 2019. Riguardo la ricerca, si prevede di avviare il percorso per la realizzazione di un rapporto nazionale sul volontariato, come esito di un piano organico di attività sulle diverse espressioni del fenomeno in Italia e in Europa. Tra queste la conclusione, entro l’anno, di una indagine sul volontariato svolto dai cittadini di origine immigrata (coordinata dal prof. Maurizio Ambrosini), e la prosecuzione del lavoro sugli empori solidali che lo scorso dicembre ha portato al primo rapporto realizzato con Caritas Italiana. Saranno inoltre realizzate altre ricognizioni sulle attività condotte dai centri in diversi ambiti.
La scelta di questi ultimi sarà dettata anche (ma non solo) dalle 8 aree indicate nel capitolo sulla promozione del volontariato: oltre a quella dell’immigrazione, CSVnet intende lavorare in particolare su: beni comuni, culturali e paesaggistici, dono, scuola, economia, povertà, servizio civile; l’ottava area – trasversale a molte delle precedenti – riguarda la valorizzazione delle competenze acquisite nel volontariato.
L’accompagnamento dei Csv si ritrova in vari capitoli della programmazione, come è del resto naturale sia per il ruolo istituzionale di CSVnet che, soprattutto, per gli eventi che rendono il 2019 un anno decisivo. Anzitutto la riforma del terzo settore dovrebbe andare a regime con una serie di passaggi molto attesi (primo fra tutti l’istituzione del Registro unico nazionale) e ciò richiederà un continuo lavoro di interpretazione e formazione (anche per questo CSVnet partecipa insieme al Forum terzo settore al progetto Capacit’azione). Inoltre, in questo processo si giocherà una partita riservata ai soli Centri di servizio per il volontariato, che dovranno compiere un nuovo accreditamento e completare la loro riorganizzazione territoriale. Mantenendo una costante interlocuzione con l’Organismo nazionale di controllo (Onc), l’associazione seguirà dunque i centri con varie azioni di consulenza e di formazione, nonché fornendo le dotazioni tecniche più utili ad affrontare questo scenario: sono da citare in proposito alcuni strumenti per la rendicontazione, come le linee guida per la redazione dei bilanci sociali e la definizione di metodi per la valutazione dell’impatto sociale dei Csv e del volontariato in generale, un tema che la riforma indica come centrale.
Riguardo la comunicazione, il 2019 sarà anche l’anno in cui verrà progettata una campagna di comunicazione, nazionale e locale, volta a far conoscere al grande pubblico la rete stessa dei centri di servizio, una infrastruttura unica in Italia che l’ultimo report di CSVnet definisce come gli “hub del volontariato”. All’interno di questa azione verrà ulteriormente consolidata la rete dei responsabili della comunicazione dei Csv attraverso incontri specifici di formazione.

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