L'Aisla denuncia il ritardo della Regione nell'erogazione dei fondi

La Regione Calabria è in enorme ritardo nella pubblicazione degli avvisi per l’accesso ai fondi destinati all’assistenza domiciliare degli oltre 600 disabili gravissimi residenti in Calabria tra cui quasi cento persone con SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica.Si tratta delle risorse che il Governo stanzia ogni anno alle Regioni attraverso il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza proprio per consentire alle famiglie con una grave e gravissima disabilità di sostenere i costi dell’assistenza diretta al proprio domicilio e che le Regioni devono provvedere ad erogare attraverso assegni mensili di cura”, afferma l‘AISLA. “La Regione Calabria -prosegue-  ad eccezione della ASP di Crotone, ha erogato solo i fondi stanziati dal Governo nel 2014 (4,8 milioni)ma non ha emesso alcun avviso pubblico per l’erogazione dell’FNA 2015 (5,5 milioni), 2016 (13,8 milioni), 2017 (15,4 milioni) e 2018 (15,5 milioni). Questo si ripercuote con pesantissimi disagi sulle famiglie dei disabili gravissimi che rimangono senza l’assegno di cura per lunghi periodi. Massimo Mauro, presidente di AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, dichiara: “La Regione Calabria, nonostante abbia a disposizione le risorse e sia a conoscenza del numero degli ammalati calabresi che necessitano di elevata intensità e complessità assistenziale, continua inspiegabilmente a slittare la pubblicazione dell’avviso pubblico necessario per consentire loro di accedere ai contributi.
Il ritardo accumulato è ormai di quattro anni. Un vero strazio per centinaia di famiglie che, per quasi un anno, hanno visto negato il contributo. Le famiglie con SLA si trovano in una condizione di non autosufficienza grave che porta la persona ad una totale mancanza di autonomia. Il carico assistenziale è pesantissimo e il sussidio di soli 600 euro mensili, per quanto insufficiente, rappresenta l’unico supporto vitale per queste famiglie che, già duramente provate dalla malattia, non possono più permettersi di gestire le proprie vite con risposte episodiche e frammentarie.
Le persone costrette a convivere con una non autosufficienza grave, come la SLA, hanno il diritto di vivere dignitosamente il percorso di malattia e di essere assistite al domicilio con i propri cari accanto. Per fare questo, sono necessarie risorse economiche e una Pubblica Amministrazione adeguata e capace di riconoscere il bisogno e rispondere al diritto dei cittadini più fragili. Troppe le persone che, in questi anni, sono mancate con l’amara consapevolezza di essere state abbandonate dalle istituzioni. I tempi della burocrazia sono inaccettabili, ora servono risposte concrete. Chiediamo la nomina di un commissario ad actache abbia la competenza e la determinazione di gestire esclusivamente il Fondo della Non Autosufficienza in Calabria. Un punto di riferimento tanto per il difficile vivere di tutte le famiglie con SLA, quanto per tutti i corregionali che sarebbero fieri di sentirsi parte di un Paese civile che non abbandona chi è in difficoltà”.
Fonte: www.strettoweb.com

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