L'impegno a tutto tondo di "Senza nodi"

“Senza nodi” è un’associazione che ha da poco cambiato nome, ma che è da anni attiva sul territorio lametino. Gli ultimi, le persone più in difficoltà, gli ammalati, ed anche gli animali abbandonati ed in cerca di adozione, sono al centro dell’interesse di Nadia Donato, che la presiede, e dei circa dieci volontari, perlopiù donne, che ne fanno parte.
L’emergenza di queste settimane, e le richieste sempre più allarmanti di generi alimentari di prima necessità che ormai provengono da fasce di popolazione che fino a ieri avevano un lavoro, hanno fatto sì che i ritmi di consegna delle buste della spesa – già periodici, grazie al sostegno di diversi supermercati e, una volta al mese, del Banco Alimentare – siano divenuti in questi giorni più sostenuti. Ed alle circa settanta famiglie assistite normalmente dai volontari, sparse nella vasta città di Lamezia Terme, ma anche nei comuni limitrofi di Pianopoli, Feroleto e Platania, fino a raggiungere Falerna e Gizzeria, se ne sono aggiunte circa trenta negli ultimi giorni: “Per fortuna possiamo contare sull’apporto di altre persone vicine all’associazione che si sono offerte di aiutare noi volontari in questo periodo di particolare bisogno – è il commento di Nadia Donato – Solo così riusciamo a consegnare la spesa direttamente nelle case di tutti coloro che non possono raggiungerci nella nostra sede di Pianopoli, e a Lamezia, dove solitamente provvediamo alla consegna degli alimenti, ma anche di scarpe e vestiti che ci vengono donati da privati”.
La collaborazione, poi, con diverse altre associazioni del territorio, quali l’associazione Donne Medico e la Malgrado Tutto, con i sindaci e le forze dell’ordine, rende possibile la capillarità dell’azione volontaria: “Se non potessimo contare sulla disponibilità degli amministratori locali e delle forze dell’ordine, primo fra tutti il comandante Carchidi di Pianopoli, non potremmo di certo raggiungere le case di chi non si può muovere o è in quarantena – continua la presidente – Questa battaglia ci vede impegnati tutti, ognuno per le proprie competenze, nella difesa di chi ne è maggiormente colpito perché economicamente e socialmente più fragile”.
La paura del contagio non ha fermato i volontari, che hanno provveduto da soli a farsi le mascherine, anche se il clima intorno è tutt’altro che rassicurante: “C’è chi ha il terrore di avvicinarsi e c’è chi se ne frega delle restrizioni o di mettere in pericolo l’altro: ma di certo, appena tutto questo sarà finito, ne porteremo il segno per molto tempo ancora”, conclude amareggiata.
 

                                                                                                                 Ufficio stampa CSV Catanzaro

                                                                                                                   2 -continua

 
 

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