La natura torna a dare spettacolo lungo le coste di Isola di Capo Rizzuto. È stato individuato questa mattina, sulla spiaggia di Le Cannella, il primo nido della stagione di tartaruga marina Caretta caretta all’interno dell’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto”. Un evento che conferma la centralità di questo tratto di litorale crotonese nella tutela e riproduzione di una delle specie simbolo del Mediterraneo.
Un annuncio che arriva a pochi giorni dalla conferenza stampa tenutasi proprio a Le Cannella per l’assegnazione della Bandiera Blu al Comune di Isola di Capo Rizzuto. Durante l’incontro, il WWF Crotone aveva ricordato l’importanza di questo tratto di costa, scelto sempre più spesso dalle tartarughe marine per la nidificazione.
Fondamentale per il ritrovamento del nido la collaborazione tra cittadini e volontari. È stata l’insegnante Liliana Gentile, parte attiva della rete che collabora con il WWF nella ricerca delle tracce di nidificazione, a lanciare il primo allarme per la presenza di possibili impronte sulla sabbia. Dopo un primo sopralluogo mattutino della naturalista Gessica Panetta, nel corso della serata è arrivata la conferma ufficiale: il nido è stato localizzato da Paolo Asteriti, con l’aiuto di Andrea Segreto e del gruppo di volontari del campo.
Grande soddisfazione da parte del WWF Provincia di Crotone, che ha voluto sottolineare come la comunità locale stia sempre più comprendendo l’importanza della tutela ambientale e della biodiversità marina. “Stiamo intraprendendo la strada giusta per sensibilizzare un territorio a vocazione turistica e naturalistica”, si legge nella nota diffusa dall’associazione.
Ora non resta che aspettare: tra circa cinquanta giorni, si assisterà al momento magico della schiusa. L’evento sarà aperto al pubblico, come confermato in accordo con la Provincia di Crotone, ente gestore dell’AMP Capo Rizzuto, e con il Comune di Isola. Gli organizzatori raccomandano però il massimo rispetto per il momento delicato: si chiede silenzio assoluto e il divieto di utilizzo di flash o luci artificiali durante l’uscita delle tartarughine dal nido verso il mare.
Fonte: ilCirotano