VIBO – Donazione di organi, la provincia in fondo alla classifica

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Donazione di organi, la provincia in fondo alla classifica

Vittoria Sicari

La volontà di donare i propri organi rappresenta un gesto di grande sensibilità e generosità. Spesso parliamo di possibilità di donare dimenticando che un organo si può anche ricevere e che l’atto del donare porta in sé un valore etico-civico-solidaristico.

È stato questo il tema al centro del seminario formativo dal titolo “La donazione degli organi una scelta d’amore e di generosità”, organizzato ieri al liceo “Capilabi” dall’Aned (Associazione nazionale emodializzati). Ad introdurre i lavori è stato il dirigente scolastico Antonello Scalamandrè, il quale ha rimarcato che bisogna riflettere bene sul significato della donazione. «Volutamente sono state coinvolte le quinte classi – ha detto il preside – perché i ragazzi sono maggiorenni e quindi anche più consapevoli». L’iniziativa è stata organizzata dalla docente del liceo musicale Fernanda Fagà, la quale ha preventivamente preparato gli studenti al delicato tema della donazione degli organi.

Ad entrare nel vivo della materia è stato il dottore Pellegrino Mancini, direttore del Centro regionale trapianti, il quale ha spiegato ai ragazzi che ricevere diventa l’altra faccia della medaglia del donare. Pellegrino si è soffermato principalmente su quanto sia importante ricordare che c’è una zona misteriosa tra il vivere e il morire e che la medicina dei trapianti ci costringe a riflettere attentamente sulla definizione di vita e di morte. Nel secolo scorso non sarebbe stato possibile distinguere tra morte cerebrale e arresto cardiaco, mentre oggi lo è. A ciò va aggiunto il contributo della medicina dei trapianti nel definire la morte in modo da poter disporre di un numero sempre maggiore di organi sani. È su questa definizione che ha insistito il direttore del Centro regionale trapianti per far capire agli studenti che prima di espiantare gli organi e donarli la morte deve essere assolutamente certa. «Non lasciate che siano gli altri a decidere per voi – ha detto Mancini – fatelo voi e diventate donatori».

Un passaggio importante lo specialista lo ha riservato ai dati da cui si evince chiaramente che la Calabria in termini di donazioni è fanalino di coda delle altre regioni italiane, ma è in testa per richieste di organi. Tuttavia l’aspetto più grave è che la Calabria è tra le poche regioni che si oppongono alla donazione. Il Vibonese appare addirittura in fondo alla classifica: nessuna donazione nel 2018. A raccontare la loro storia di dializzati e trapiantati sono stati i delegati Aned Maria Larosa e Michele Siano, i quali hanno coinvolto emotivamente gli studenti.

Lo specialista ha spiegatoed esortato i giovania decidere in autonomia

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