Wake-up, il progetto che sveglia il desiderio di fare volontariato

 

Wake-up, il progetto che sveglia il desiderio di fare

 

volontariato

Parte il progetto di sei Csv provinciali del Veneto per favorire l’impegno sociale dei giovani.

Entreranno in contatto con le associazioni su vari ambiti. Si comincia con “Anche i nonni chattano”

 

Il binomio giovani e volontariato è da anni al centro di analisi, statistiche e valutazioni. Dal punto di vista numerico e di tipologia di partecipazione i dati sono a volte contrastanti: una ricerca dell’Istituto Toniolo del 2013 attesta al 6% l’impegno continuativo di giovani nel volontariato, mentre una analisi della Fondazione Volontariato e Partecipazione su dati Istat del medesimo anno evidenzia che sono circa l’8% i giovani coinvolti nella fascia 14-17 anni, con picchi tra il 10 e il 12% nella fascia 18-29 anni. Non è del tutto chiaro nemmeno se i giovani preferiscano un impegno di volontariato individuale o in organizzazioni strutturate, mentre gli studi sono concordi nell’evidenziare che in linea generale i ragazzi under 30 dedicano un impegno meno costante al volontariato.

Dai dati statistici il Veneto risulta una tra le regioni più incoraggianti rispetto al numero di giovani inseriti nel tessuto associativo e di solidarietà, e anche una delle zone a meno incidenza di dispersione scolastica. L’esperienza quasi ventennale dei Centri di servizio per il volontariato locali dice però che molti sono i margini di miglioramento e due gli ambiti su cui puntare l’attenzione: i ragazzi hanno bisogno di buoni esempi e giuste motivazioni, pertanto è fondamentale la formazione e sensibilizzazione degli adulti a contatto con gli adolescenti – genitori, educatori, insegnanti; inoltre i ragazzi si aspettano esperienze significative sia dal punto di vista emotivo che delle competenze acquisite ed è quindi necessario costruire percorsi adeguati insieme a loro e alle associazioni.

Per mettere a sistema i moltissimi progetti nati con e per i giovani in questi anni in Veneto, svilupparne di nuovi, sostenere il lavoro delle associazioni è nato “Wake-up! A scuola di legame sociale” un progetto regionale finanziato dal Comitato di gestione del fondo speciale per il volontariato del Veneto che coinvolge 6 province: Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza.

Wake-up, già dal nome, mira a risvegliare nei giovani nuove consapevolezze facendo leva sui desideri attraverso attività di volontariato. Tra le aree possibili ci sono la prevenzione alla dispersione scolastica, progetti per l’alternanza scuola-lavoro ma anche azioni riparatorie, percorsi di formazione e di sostegno per insegnanti e genitori e campi estivi di volontariato in Italia e all’estero.

Tra le prime azioni in partenza ad ottobre si segnala “Anche i nonni chattano” un progetto di alternanza scuola-lavoro attraverso il quale un gruppo di ragazzi di quarta liceo scientifico di Selvazzano Dentro (Padova) insegneranno a 20 anziani dell’Auser l’utilizzo del computer e dello smartphone per accedere ai servizi degli enti pubblici e dell’azienda sanitaria locale.

Dal 10 ottobre, a cadenza quindicinale, sempre da Padova, per poi essere replicato anche a Treviso, partirà un corso per i volontari delle associazioni che interagiscono con i ragazzi per capire le problematiche legate all’età e individuare strategie nuove di comunicazione, sfruttando i social, la creatività e la narrazione. (Anna Donegà)

Stampa o condividi