Crotone, associazione "Noi mamme e bebè" a rischio la Tin e punto nascita

L’associazione “Noi Mamme e bebè” è pronta a mettere in campo azioni anche eclatanti per difendere il diritto alla nascita dei bambini di questo territorio, e non solo. «Ancora una volta noi mamme e bebe’ si trova a urlare, lo abbiamo fatto nel 2015 quando non ci siamo rassegnate alla chiusura della terapia intensiva neonatale e lo facciamo oggi affinché le tristi vicende relative alla pandemia in corso e alle difficoltà da essa generate non spengano i riflettori sulle difficoltà di un reparto di importanza cruciale per l’intero territorio. Non perdiamo la fiducia nella vita e sosteniamo il diritto di nascere in sicurezza a Crotone, in passato il nostro appello evocava la necessità di non costringere i genitori ad affrontare viaggi della speranza per salvare la vita ai propri figli in occasioni di emergenza, oggi non riusciamo ad immaginare danno più grave di separare le famiglie in un contesto difficile come quello che stiamo vivendo.
Il nosocomio crotonese è punto di riferimento per tantissimi utenti anche dell’hinterland. Il personale medico della neonatologia di Crotone ha ,nel corso degli anni ,confermato standard elevati di professionalità e organizzazione tanto da essere considerato uno dei reparti migliori in Calabria. Una storia di dedizione e cura , portata avanti come una missione dal personale medico e infermieristico che oggi rischia di svanire a causa di una cronica mancanza di personale medico. Noi – scrivono le mamme – non ci arrenderemo e staremo al fianco di chi, ogni giorno, con estremo sacrificio lavora per garantire la nascita in sicurezza e le cure adeguate in caso di necessità . Chiederemo a gran voce in tutte le sedi che si trovi al più presto una soluzione definitiva che possa garantire la distribuzione equa del personale medico all’interno dei reparti di terapia intensiva neonata le della Calabria».
A rischio il reparto di Neonatologia-Tin dell’ospedale San Giovanni di Dio. Già nei mesi scorsi si paventava quello che oggi sta succedendo nel nosocomio crotonese. Mancano medici e a quanto pare i vincitori del concorso indetto nei mesi scorsi non hanno accettato l’incarico.
E così i quattro medici dell’unità operativa, più il primario, il dottor Antonio Belcastro, sono costretti a turni estenuanti. A Crotone nascono circa 1500 bambini ogni anno, il personale è in continuo aggiornamento anche nella cura dei prematuri. Ma non solo, sempre presso il reparto di Neonatologia è attiva la Banca del latte, un progetto partito da Crotone prima di estendersi nel resto del sud Italia. La carenza d’organico dunque potrebbe mettere a rischio la continuità dell’assistenza in un reparto che negli anni è diventato punto d’eccellenza. Ecco perché non si è fatto attendere l’interesse delle mamme dell’intera provincia.

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