I cittadini che soccorrono i migranti "restituiscono il senso di umanità”

L’Unhcr commenta la vicenda di Torre Melissa, piccolo paese in provincia di Crotone, dove 51 migranti naufragati davanti alla costa sono stati aiutati dalla gente alle 4 del mattino. “Politica prevale su responsabilità, elogio a spirito di solidarietà e accoglienza dimostrato da sindaco, forze ordine e cittadini”.
ROMA – “Come si può rimanere indifferenti davanti a una madre con in braccio una bimba di tre mesi? La gente del paese è accorsa alle 4 del mattino, si toglieva il giubbotto per soccorrere le persone. Ritengo che davanti a questi fatti non ci dovrebbe essere un colore politico, si tratta di far emergere la nostra umanità”. Lo racconta commosso a Radio Capital, il sindaco di Torre Melissa, Gino Murgi. Nel piccolo paesino in provincia di Crotone, nella notte tra il 9 e il 10 gennaio sono arrivate 51 persone. La piccola imbarcazione su cui viaggiavano è rimasta incagliata tra gli scogli proprio davanti alla costa calabrese. E subito la cittadinanza è scesa in strada per prestare aiuto ai naufraghi.
“In un momento in cui la logica della politica spesso prevale sulla responsabilità verso il prossimo, la solidarietà e lo spirito di accoglienza dimostrate dal sindaco, dalle forze dell’ordine e da molti privati cittadini restituiscono il dovuto senso di umanità – sottolinea l’Unhcr, che esprime anche dolore per la persona che risulterebbe ancora dispersa -. L’episodio evidenzia ancora una volta la pericolosità dei viaggi che i rifugiati intraprendono per cercare protezione da persecuzioni, guerre e violazioni dei diritti umani”. Tra le 51 persone soccorse 48 provengono dal Kurdistan iracheno. “L’Iraq è uno dei Paesi con il più alto numero di persone in fuga al mondo, con quasi 7 milioni che necessitano di assistenza umanitaria”.
Fonte Redattore Sociale

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