IRES enti non profit torna al 12%

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Il Senato ha approvato l’emendamento 1.34 al decreto Semplificazioni 2019, che ripristina l’aliquota IRES al 12% per le attività degli enti non profit, dopo l’innalzamento previsto dalla legge di Bilancio 2019.
L’emendamento 1.34 al decreto Semplificazioni 2019 (DL 135/2018), approvato lo scorso 29 gennaio dalle Commissioni Affari Costituzionali e Lavori Pubblici del Senato, ripristina l’aliquota IRES al 12% per le attività del Terzo settore, dopo l’innalzamento previsto dalla legge di Bilancio 2019, che aveva dato luogo ad una immediata contestazione da parte del mondo del non profit e da parte degli enti interessati.
Viene inoltre chiarito che questa agevolazione non è cumulabile con la mini IRES per gli utili reinvestiti in beni strumentali e nuova occupazione.
L’emendamento – spiega il dossier del Senato – ridefinisce i termini dell’entrata in vigore del comma 51 della legge di bilancio 2019, che prevede l’abrogazione delle agevolazioni tributarie definite dall’articolo 6 del D.P.R. n. 601 del 1973.
L’emendamento 1.34 recita:
Dopo il comma 8, aggiungere i seguenti:
8-bis. All’articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 34 sono aggiunte le seguenti parole: “e di quelli di cui all’articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 601”;
b) il comma 52 è sostituito dai seguenti: “52. La disposizione di cui al comma 51 trova applicazione a decorrere dal periodo d’imposta di prima applicazione del regime agevolativo di cui al comma 52-bis”.
52-bis. Con successivi provvedimenti legislativi sono individuate misure di favore, compatibili con il diritto dell’Unione europea, nei confronti dei soggetti che svolgono con modalità non commerciali attività che realizzano finalità sociali nel rispetto dei princìpi di solidarietà e sussidiarietà. Sarà assicurato il necessario coordinamento con le disposizioni di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117.
8-ter. Ai maggiori oneri di cui al comma 8-bis, pari a 118,4 milioni di euro per l’anno 2019 e a 157,9 milioni di euro a decorrere dall’anno 2020 si provvede: quanto a 98,4 milioni di euro per l’anno 2019, a 131 milioni di euro per l’anno 2020 e a 77,9 milioni di euro a decorre dall’anno 2021, mediante corrispondete riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307; quanto a 20 milioni di euro per l’anno 2019 e a 16,9 milioni di euro per l’anno 2020, mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 748, della legge 30 dicembre 2018, n. 145; quanto a 10 milioni di euro per l’anno 2020 e a 80 milioni di euro a decorrere dall’anno 2021, mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
L’articolo 6 del DPR numero 601 del 1973 prevede una riduzione a metà dell’Ires per i soggetti che rientrano in specifiche categorie:
– enti e istituti di assistenza sociale, società di mutuo soccorso, enti ospedalieri, enti di assistenza e beneficenza;
– istituti di istruzione e istituti di studio e sperimentazione di interesse generale che non hanno fine di lucro, corpi scientifici, accademie, fondazioni e associazioni storiche, letterarie , scientifiche, di esperienze e ricerche aventi scopi esclusivamente culturali;
– enti il cui fine è equiparato per legge ai fini di beneficenza o di istruzione;
– istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati, e loro consorzi nonché enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti Istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione dell’Unione europea in materia di in house providing e che siano costituiti e operanti alla data del 31 dicembre 2013.
Per beneficiare dell’Ires al 12%, le organizzazioni devono rientrare nelle categorie appena citate e svolgere attività di interesse pubblico e di utilità sociale.
In allegato:
– Senato, Dossier 25 gennaio 2019: Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione. Gli emendamenti approvati dalle Commissioni 1a e 8a
– “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione” (A.S. n. 989, approvato il 29 gennaio 2019, bozza provvisoria).
“È una buona notizia che fa tirare un sospiro di sollievo per i tanti enti di Terzo settore che operano nei settori della formazione, assistenza sociale, sanità, istruzione, solo per citarne alcuni. Siamo soddisfatti perché gli incontri istituzionali che abbiamo avuto nelle ultime settimane, a partire da quelli con il Presidente del Consiglio e con il sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, sono serviti a sensibilizzare il Governo e tutte le forze politiche affinché venisse sostenuto questo emendamento nel nuovo decreto, ristabilendo l’agevolazione Ires per le organizzazioni del Terzo settore. È stato riconosciuto il valore sociale delle 340 mila realtà di volontariato, associazionismo, e impresa sociale che operano su tutto il territorio nazionale anche attraverso l’impegno di oltre 5 milioni di cittadini volontari. Azioni quotidiane che rafforzano la coesione sociale delle nostre comunità ”.
Così Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo Settore commenta l’approvazione da parte del Senato dell’emendamento al Decreto Semplificazioni sull’Ires agli enti non commerciali che blocca il raddoppio dell’Ires, che torna così al 12%.
“L’Ires si tornerà a pagare quindi dimezzata – prosegue Fiaschi – e la norma sarà abrogata solo quando entreranno in vigore gli effetti compensativi sulla fiscalità degli enti previsti dalla Riforma. Si tratta quindi ora di dare tempi rapidi all’attuazione della riforma: dalla creazione del Registro Unico del Terzo Settore allo sblocco dei provvedimenti in attesa del vaglio della Cabina presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri”, conclude la portavoce.
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fonte:www.nonprofitonline.it

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