Italia Nostra: un parco fluviale per il fiume Esaro

La sezione di Crotone ha ricordato il 18° anniversario dell’alluvione del fiume Esaro con un’iniziativa pubblica il 14 ottobre 2014 insieme alla comunità parrocchiale del quartiere, ad alcuni familiari delle vittime ed al direttivo del Gruppo Archeologico Krotoniate.

Nel corso della cerimonia, Italia Nostra ha chiesto all’Amministrazione Comunale di intitolare lo spazio antistante la chiesa “Piazza 14 Ottobre 1996” dopo averlo sistemato a verde e reso decoroso ed ha proposto l’istituzione del Parco Naturale Fluviale dell’Esaro, dopo aver messo in sicurezza e bonificato il fiume.
Tale idea-progetto era stata lanciata durante il convegno “Il fiume Esaro: ieri, oggi e domani” promosso dall’associazione il 2 dicembre 2000, con la partecipazione di numerosi esperti per discutere sulle funzione del fiume, proporre delle soluzioni per il suo recupero ambientale, così da restituire all’Esaro la dignità di antico corso d’acqua, portatore di benessere e di vita.
In epoca magno-greca il fiume era navigabile, come testimoniato da Teocrito che, nel quarto Idillio, descrive la scena dei due pastori che pascolano le greggi e gli armenti lungo le sponde erbose. In epoca ellenistica la foce dell’Esaro, arretrata rispetto a quella attuale, fungeva da porto fluviale. Lungo le sponde sorgevano i quartieri degli artigiani, per cui il fiume aveva la duplice funzione di mezzo di comunicazione e di scambi commerciali, oltre a rivestire un ruolo sacrale, dato che i Greci adoravano le divinità delle acque.
Ritornando alla proposta di Parco Fluviale, per contribuire a purificare le acque dell’Esaro da eventuali residui inquinanti, si potrebbero piantumare delle essenze tipiche dell’habitat, tra cui i gigli d’acqua ed altre simili, così da contemperare l’esigenza primaria del risanamento ambientale a quella della tutela del paesaggio e della tradizione storica, non solo magno-greca ma anche più recente, come tramandata dalle testimonianze di quei viaggiatori del Grand Tour, come George Gissing (1897) e Norman Douglas (1911),
i quali, in visita a Crotone, descrivevano con stupore i giardini profumati situati lungo le sponde dell’Esaro, nonostante le sue acque “maleodoranti”.
Una volta eseguita un’attenta bonifica del bacino idrico ed un’adeguata forestazione delle sponde, il Parco naturale fluviale potrebbe essere collegato con il vicino parco archeologico del quartiere settentrionale, in attesa della bonifica della stessa area.
Sarebbe il modo migliore per restituire l’Esaro, finalmente risanato, alla città e per ricordare degnamente le vittime dell’esondazione.
Crotone, 23 Ottobre 2014
Teresa Liguori
Presidente sezione di Crotone

 

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