Nuove ambulanze per il Suem 118

 

 

VIBO

CONSEGNATE ALLO JAZZOLINO ALLA PRESENZA DEL DG DELL’ASP ANGELA CALIGIURI E DEL DIRETTORE DEL SERVIZIO ANTONIO TALESA

Nuove ambulanze per il Suem 118

Il programma prevede anche la fornitura di automediche e l’arrivo entro l’anno di altri 3 mezzi

Vittoria Sicari

È stato avviato dall’azienda sanitaria locale il programma di rinnovo del parco mezzi.

Ieri mattina, alla presenza del direttore generale dell’Asp Angela Caligiuri e del direttore del Suem 118 Antonio Talesa, sono state consegnate due ambulanze super accessoriate (mentre altre tre arriveranno entro l’anno). Il progetto prevede anche la fornitura di due auto mediche che sono state già acquistate. Soddisfazione è stata espressa dal dg dell’Asp che non ha mancato di sottolineare il significativo sforzo dell’azienda per rendere la sanità sempre più efficiente e attrezzata. Giusto a titolo informativo, infatti, il costo di una singola ambulanza si aggira intorno a 100mila euro oltre le attrezzature (circa 40mila euro). All’interno ci sono 4 posti a sedere e c’è anche la predisposizione per la seconda barella, oltre alla dotazione della sedia cardiologica.

«Il nostro obiettivo – ha commentato il dottore Talesa – è quello di essere sempre più presenti sul territorio. I mezzi ci sono, ma purtroppo a causa del piano di rientro manca il personale».

Ridotto è infatti il numero degli autisti che a fronte di una pianta organica di 30 persone al momento conta solo 22 unità di cui 8 a Vibo, 4 a Serra San Bruno, 2 a Soriano e 4 a Tropea (di cui uno prossimo alla pensione). «Con gli infermieri e i medici bene o male riusciamo a cavarcela – ha aggiunto il direttore del 118 – ma risentiamo della carenza di autisti».

Con il rinnovo dei mezzi è stato fatto però un grande passo in avanti per il servizio di emergenza urgenza che rappresenta l’interfaccia più importante con l’utenza anche perchè il suo ruolo è quello di salvare vite umane. A tal proposito il dottore Talesa ha posto l’accento sulla funzione del 118 «che non è un call center ma un servizio di alta professionalità di importanza vitale». È infatti «un vero e proprio reparto di emergenza che non è finalizzato al solo trasporto di malati, ma ad attuare interventi tempestivi volti a salvare vite umane». Per dirla con i numeri sono circa 8-10mila le prestazioni effettuate nell’arco dell’anno solare in tutto il Vibonese con un modesto aumento, nelle zone turistiche, nei mesi di luglio e agosto.

L’appello del direttore del Suem 118 rivolto all’utenza mira quindi a ribadire il corretto utilizzo dei mezzi di soccorso. Se infatti un’ambulanza viene distratta per interventi di lieve entità si possono creare seri problemi all’intero circuito di emergenza-urgenza. Il 118 lavora infatti su tre reti temporo dipendenti legate al tempo di intervento ed alla soluzione della patologia. La prima è la Sca (sindrome coronarica acuta); la seconda lo Stroke; la terza la rete neonatale. «L’obiettivo – ha proseguito Talesa – sarebbe quello di disporre di altri due mezzi di soccorso per poter assolvere a patologie di bassa penetranza colorimetrica (codici bianchi e verdi), in cui la figura del medico può essere superflua.

«In ogni caso il medico può, in caso di necessità – ha continuato il direttore del 118 – raggiungere l’ambulanza con l’auto medica e medicalizzare l’utente».

Alla cerimonia di consegna oltre al dg. Angela Caligiuri ed al dottore Talesa erano presenti il vicedirettore del 118 Francesco Andreacchi, il direttore amministrativo aziendale Elga Rizzo, la dottoressa Rasabella Talarico (incaricata maxiemergenza); la coordinatrice del 118 Maria Concetta Asturi e il responsabile dei mezzi Francesco Baldo.

Allegato:

Restano sul tappeto le tante criticità da sanare

Ora c’è da sistemare l’area parcheggio

Forse in passato era stata realizzata per ospitare mezzi più piccoli o forse è stata concepita proprio male. Sta di fatto che la tettoia sotto cui alloggiano le nuove ambulanze è stretta e desueta. È capitato più volte infatti in passato che i mezzi di soccorso a causa dello spazio ridotto urtassero contro i pali su cui poggia la struttura danneggiando lo specchietto oppure fari e fanali posteriori. Da qui la proposta – immediatamente accolta dal dg. dell’azienda sanitaria Angela Caligiuri – del dottore Talesa di spostare di circa 20 centimetri le assi di metallo in modo da consentire un parcheggio più agevole dei nuovi mezzi. A volte bastano solo piccoli accorgimenti e buona volontà per ridurre le criticità e il direttore generale dell’azienda sanitaria lo ha voluto ribadire: «Piano piano faremo tante cose»
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