Riforma Terzo Settore: niente Authority, Vigilanza affidata al Ministero

Approvato l’emendamento presentato dal relatore, on. Donata Lenzi, che affida il controllo sugli enti del Terzo settore al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in collaborazione con Ministeri e Agenzia delle Entrate.
Dopo il taglio dell’Agenzia per il Terzo settore, attuato dal Governo Monti, il compito di vigilanza e controllo sugli enti del terzo settore è stato affidato al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
In occasione della riforma del Terzo settore attualmente in discussione alla Camera, vari emendamenti, non approvati, chiedevano di procedere a una riedizione dell’Agenzia o di un’Authority.
Invece il 3 marzo scorso è stato presentato dalla relatrice, on. Donata Lenzi, e approvato dalla Commissione Affari sociali della Camera, un nuovo emendamento che rientra nella Legge delega per la riforma del Terzo settore e che prevede che le funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo sugli enti del terzo settore – imprese sociali comprese – continueranno ad essere esercitate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
In sostanza, all’art. 2 del disegno di legge delega è stato aggiunto l’art. 2-bis (Vigilanza, monitoraggio e controllo).
E’ importante sottolineare che lo so scopo è quello di “rafforzare il sistema di vigilanza e controllo sul Terzo settore, prevedendo un ruolo più incisivo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali” che per questo motivo non sarà da solo. Collaboreranno infatti sia i Ministeri interessati per competenza sia l’Agenzia delle Entrate.
Inoltre, il secondo comma dell’articolo aggiuntivo presentato dall’on. Lenzi, introduce forme di autocontrollo per il terzo settore: il Ministero del Lavoro “promuove l’adozione di adeguate forme di autocontrollo degli enti del terzo settore, anche attraverso l’utilizzo di strumenti atti a garantire la più ampia trasparenza e conoscibilità delle attività svolte dagli enti medesimi, sulla base di apposite convenzioni stipulate con gli organismi maggiormente rappresentativi degli enti stessi o con il sistema dei centri di servizio per il volontariato per consentire il necessario supporto agli enti di dimensioni ridotte”.
Così la relatrice della Legge Delega di Riforma del Terzo settore, Impresa sociale e Servizio Civile, on. Donata Lenzi, ha presentato l’emendamento che ha chiuso la discussione sull’art. 2 della Riforma:
“Nell’illustrare il contenuto di tale proposta emendativa, sottolinea di non considerare opportuna l’istituzione di un’Agenzia di settore o di una Autorità indipendente. Osserva in proposito che una vigilanza efficace su una platea così vasta richiederebbe una struttura di dimensioni rilevanti, con conseguenti problemi nell’individuazione delle risorse necessarie, manifestando contrarietà per il prospettato utilizzo dei fondi per il 5 per mille. Dichiara, in ogni caso, di avere voluto raccogliere le sollecitazioni a rafforzare il sistema di vigilanza e controllo sul Terzo settore, prevedendo un ruolo più incisivo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in collaborazione con gli altri Ministeri interessati. Sottolinea l’importanza della previsione di un raccordo con l’Agenzia delle Entrate, esigenza emersa anche nel corso della audizioni svolte dalla Commissione, nonché l’indicazione esplicita dell’estensione del controllo alle imprese sociali.
Evidenzia che il secondo comma dell’articolo aggiuntivo da lei presentato, che raccoglie alcuni degli spunti presenti in altre proposte emendative, mira ad assicurare un coinvolgimento degli stessi soggetti del Terzo settore nelle procedure di controllo, anche tramite la collaborazione con i centri di servizio per il volontariato per consentire il necessario supporto agli enti di dimensioni ridotte”.
Fonte: www.nonprofitonline.it
 
 

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