Un fiore per Lea Garofalo

si conclude il pellegrinaggio che ha attraversato l’Italia

L’iniziativa di Libera Monza Brianza: attraversare a piedi tutta la penisola per portare un omaggio floreale dove la testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta è nata e vissuta da ragazza.
Crotone. Un fiore per Lea fra i monti di Pagliarelle, frazione di Petilia Policastro (Crotone), la cittadina natale della testimone di giustizia Lea Garofalo. Valerio d’Ippolito e Valentino Marchiori, esponenti di Libera Monza Brianza hanno attraversato a piedi tutta la penisola, dalla Lombardia fino alla Calabria, per portare un omaggio floreale sui luoghi dove Lea è nata e vissuta da ragazza. “Il nostro vuol essere un gesto di affetto e stima per una donna coraggiosa – hanno commentato i due rappresentanti di Libera al loro arrivo a Pagliarelle – Lea è una figura che è un esempio per tutti coloro che vogliono liberarsi da ogni sorta di costrizione, di soggezione al malaffare”.
D’Ippolito e Marchiori sono partiti la mattina del 18 maggio scorso da San Fruttuoso di Monza, la località dove Lea è stata uccisa dal suo stesso compagno che è anche padre di sua figlia Denise. L’uomo, appartenente ad una famiglia ‘ndranghetista che aveva cercato di ‘mettere radici’ in Lombardia attivando diversi traffici illeciti, non accettava che Lea non volesse più sottomettersi alla legge del clan. In realtà la donna voleva dare un futuro diverso, pulito e onesto alla figlia Denise che oggi vive in una località protetta. Nel 2009 a San Fruttuoso, la Garofalo ha trovato la morte. I resti del suo corpo, torturato e poi bruciato, sono stati ritrovati solo qualche anno dopo. I funerali di Lea si sono svolti il 19 ottobre del 2013, a Milano. Gli ultimi anni di vita della coraggiosa testimone di giustizia sono legati a filo doppio con la terra lombarda, da ciò l’idea di d’Ippolito e Marchiori di voler omaggiare, con questa iniziativa così singolare, una donna del sud che aveva scelto proprio il nord per cambiare vita e voltare le spalle al malaffare. Il lungo trekking che i due rappresentanti di Libera hanno denominato “In viaggio con Lea” è finito qualche ora fa a Pagliarelle, sui monti del crotonese dove i due uomini sono stati accolti dalle autorità.
All’arrivo di Marchiori e d’Ippolito c’era  anche la sorella di Lea, Marisa Garofalo, visibilmente commossa per questo gesto così nobile e pieno d’amore che Valerio e Valentino hanno voluto dimostrare per una donna mai conosciuta ma, ormai, entrata nei cuori degli italiani e non solo dei calabresi.  I due rappresentanti di Libera Monza Brianza hanno raggiunto l’obiettivo e cioè quello di realizzare una sorta di “pellegrinaggio silenzioso” per far conoscere a tutta l’Italia il volto vero, genuino, di una Calabria che non è quello violento e corrotto che la cronaca ci offre ogni giorno. In Calabria, prima di arrivare a Pagliarelle, Marchiori e d’Ippolito hanno trovato accoglienza in diverse strutture della regione: momenti d’incontro e di condivisione degli stessi ideali che confermano l’esistenza di un’altra Calabria, sana e desiderosa di giustizia. (Maria Scaramuzzino)
Fonte: www.redattoresociale.it

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