Ragazzi della Comunità Ministeriale in visita al CSV

Probabilmente i cinque ragazzi della Comunità Ministeriale, che mercoledì mattina hanno fatto visita al Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro nell’ambito del progetto “Io volontario”, non avevano mai sentito parlare di solidarietà come “pratica di sussidiarietà”, “partecipazione responsabile” o “cittadinanza attiva”. Dalla viva voce di Giulia Menniti, referente dell’area promozione del Centro Servizi, hanno così appreso che la possibilità di fare volontariato all’interno delle varie realtà associative del territorio potrebbe concretizzarsi nel loro periodo di messa alla prova disposto dal giudice.

In partenariato con il CSV di Catanzaro, la cooperativa “Nuova Speranza” e l’associazione “Insieme per amore”, il progetto dell’Ada di S. Vito sullo Jonio ha l’intento di offrire un percorso di formazione a ragazzi, tutti minorenni, che si portano dietro ferite spesso insanabili: ed invece l’opportunità di una “rinascita” sociale esiste, e può venire anche dal volontariato. E così come fanno coloro che hanno scelto di essere volontari, ovvero dare sostegno e non mera assistenza a chi ha bisogno, attraverso la promozione di politiche attive che possano restituire la dignità perduta, in egual modo ai ragazzi viene data l’opportunità di cimentarsi in qualcosa di nuovo che ha a che fare con i sani valori della solidarietà e con la costruzione della propria identità.
Dopo la formazione, portata avanti con il supporto del CSV di Catanzaro, i ragazzi avranno infatti modo di “toccare con mano” quanto appreso, e di vedere i volontari all’opera nella loro sede (la prima visita sarà alla comunità Emmaus, a Satriano Marina). Quello che si porteranno dietro, decidano o meno di fare volontariato, andrà poi ad arricchire il loro bagaglio di esperienze. Ad accompagnarli per tutta la durata del progetto saranno il coordinatore Vito Totino (che è altresì il presidente dell’associazione proponente), l’operatore Nicola Brutto, l’assistente dell’area pedagogica Daniela Salerno e la tirocinante psicologa Simona Cagliostro.

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